Vladimir Putin parla dell’ISIS e tenta un approccio diplomatico

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Secondo Putin, le nazioni che oggi stanno fronteggiando il terrorismo di matrice islamica sono le stesse che hanno autorizzato l’ONU ad attaccare militarmente. Putin parla dell’ISIS.

Il Presidente russo Vladimir Putin lo scorso maggio ha incontrato i segretari dei consigli di sicurezza dei Paesi che appartengono al BRICS. In tale occasione, Putin non ha usato mezzi termini ed ha fatto presente che, a suo parere, le nazioni che oggi si trovano a dover far fronte al terrorismo di matrice islamica sono i medesimi che hanno autorizzato l’ONU ad attaccare militarmente. Nella sua opinione, è quanto mai necessario che si proceda con una rettifica di quanto accaduto negli ultimi anni a livello geo-politico.

Stando alla ricostruzione di Vladimir Putin, pare che gli Stati del Medio Oriente che hanno visto la nascita dello Stato Islamico non avevano mai conosciuto il terrorismo dei fondamentalisti. Che l’ISIS sia una conseguenza dell’intervento militare dell’Occidente nell’area mediorientale? Secondo Putin, sì. Ovviamente, tale ipotesi è tutta da verificare e, alla luce di ciò che è accaduto nell’ultimo periodo in Europa, è difficile ipotizzare un passo indietro. Al contrario, il fronte anti-ISIS si è rafforzato per dare forma ad un contrattacco finalizzato ad arginare in maniera definitiva quel terrorismo che sta letteralmente paralizzando l’Europa.

Ad ogni modo, è interessante fare presente che, prima degli attentati di Parigi, Vladimir Putin aveva più volte manifestato alcuni dubbi in merito all’operato degli Stati Uniti in Siria. Dalle sue parole emergeva chiaramente una circostanza piuttosto controversa che lasciava spazio all’ipotesi di un legame tra l’Occidente ed i terroristi dell’ISIS. In ogni caso, ad oggi, tali scenari sono nuovamente mutati e le super-potenze mondiali stanno tentando di individuare una strada comune per arginare il rischio terrorismo e riportare la pace in Medio Oriente e, in generale, in ogni parte del mondo. Nessuno, infatti, può dirsi fuori pericolo, neanche la Russia di Vladimir Putin.

Resta solo un nodo da sciogliere: cosa fare con Bashar al-Assad? Gli Stati Uniti e l’Europa spingono per un governo di transizione ma Putin sembra non essere della stessa opinione. La maratona diplomatica è in pieno svolgimento e c’è da augurarsi che si possa trovare un accordo in breve tempo. Una cosa è certa: la Russia sta già bombardando la Siria e Assad non perde occasione di far presente che proprio grazie all’aiuto di Vladimir Putin il governo sta riuscendo a guadagnare terreno ed a far indietreggiare i ribelli dello Stato Islamico. Putin, dal canto suo, si è detto disponibile ad una trattativa anche se è alquanto difficile pensare ad un percorso comune.

Ad essere certo è il fatto che, nelle ultime ore, il mondo intero vive nel terrore. Bruxelles ha innalzato al massimo il livello di allerta. Parigi è costretta a fare i conti con gli attacchi dello scorso 13 novembre. Roma, alla vigilia del Giubileo, ha schierato i militari nelle strade. In Mali si fa la conta delle vittime dell’assalto al Radisson Blue di Bamako. Non resta, quindi, che capire quale sarà la strategia che dovrà essere intrapresa per fermare l’ISIS. Il prossimo giovedì, il Presidente francese François Hollande incontrerà Vladimir Putin: ma quali decisioni verranno prese in occasione di tale vertice?

Il Team di BreakNotizie