Entro il 2028 sarà possibile tradurre il linguaggio dei cani

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Dei ricercatori statunitensi stanno sviluppando un’intelligenza artificiale capace di comprendere versi ed espressioni dei cani e tradurle in linguaggio umano

Quante volte avete detto, parlando del vostro amico a quattro zampe: “Gli manca solo la parola” e quanto sarebbe bello comprendere il loro linguaggio? Entro una decina d’anni il sogno di molti amanti degli animali potrebbe diventare realtà, grazie a degli strumenti di “traduzione” molto affidabili. Questo è quanto affermano i ricercatori della Northen Arizona University, che hanno elaborato un sistema di intelligenza artificiale che sarà capace in futuro di interpretare espressioni e vocalizzi canini, traducendoli in un linguaggio comprensibile per l’essere umano.

La ricerca sui cani della prateria

Questa rivoluzionaria tecnologia sarà resa possibile grazie ad un insieme di ricerche condotte per trent’anni sui cani della prateria, una specie di roditori appartenente alla stessa famiglia delle marmotte, e sulla trasposizione dei dati rilevati ad un sistema di intelligenza artificiale. La scelta di studiare queste piccole creature non è casuale: i cani della prateria infatti sono capaci di emettere dei versi molto acuti nelle situazioni di pericolo per mettere in allerta il resto del branco.

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Questi animali usano fra loro uno dei linguaggi animali più sofisticati mai codificati” – ha spiegato Con Slobodchikoff, scienziato a capo della ricerca. “Utilizzano dei fonemi combinandoli fra loro per creare delle ‘parole’, come facciamo noi umani, un sistema molto complesso che consente loro di distinguere i vari predatori e sviluppare dei versi di allarme differenti in base al tipo di predatore, alla sua grandezza e al suo colore”. Slobodchikoff ha “tradotto” queste vocalizzazioni in inglese e lo scorso anno ha fondato una società chiamata Zoolingua, con lo scopo di sviluppare uno strumento capace di tradurre i versi, le espressioni ed i movimenti degli animali domestici.

Lo sviluppo dell’intelligenza artificiale

Secondo Slobodchikoff, la medesima sperimentazione si può attuare con i cani, mettendo a disposizione dei proprietari un nuovo livello di conoscenza del proprio animale domestico, in modo da venire incontro anche alle sue esigenze. Tramite dei computer particolari ed un sistema complesso di AI i ricercatori al lavoro su questo studio stanno prendendo in esame registrazioni video di cani per consentire all’apparato tecnologico in questione di comprendere a poco a poco le differenti sfumature della “voce” canina, sino ad attribuirgli un significato preciso. Tale percorso richiederà diversi anni di sperimentazioni, tuttavia gli scienziati sono molto ottimisti circa la riuscita di questo progetto.

tradurre-il-linguaggio-dei-caniIl professore di biologia Con Slobodchikoff

Le potenzialità del traduttore linguaggio cane/uomo

La finalità del progetto sarebbe la costruzione di un dispositivo elettronico capace di tradurre i versi del cane in vere e proprie parole umane. Il device potrebbe avere degli utilizzi utili anche al di fuori dell’ambiente domestico: potrebbe essere impiegato, ad esempio, per limitare episodi di aggressione o incidenti, grazie all’interpretazione efficace dello stato d’animo del cane legato a stress o nervosismo che l’uomo non sempre riesce a cogliere in maniera immediata. L’obiettivo finale dovrebbe essere raggiunto dal team di ricercatori entro 10 anni: un’attesa neanche tanto lunga, vista la rivoluzione che comporterà nel rapporto fra l’uomo e il suo migliore amico di sempre.

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Il Team di BreakNotizie