Tasse: al vaglio una proposta per eliminarne alcune

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Qualcosa di buono potrebbe muoversi nell’arco dell’anno in corso circa il pesante panorama contributivo nazionale, che grava sulle spalle dei contribuenti con un tasso tra i più alti in Europa. Infatti, quello che rallenta l’economia e che non consente all’Italia di svilupparsi pienamente e rilanciare imprese e attività individuali, è il pesante fardello di tasse che ogni lavoratore è costretto a versare nelle tasche dello Stato che non sempre sfrutta a dovere queste risorse. In tal senso, però, qualcosa potrebbe cambiare in breve tempo.

A dimostrazione di ciò, è al vaglio una proposta per abolire le micro tasse, le quali sarebbero quelle che producono minori entrate a fronte di eccessivi adempimenti e che, quindi, oltre a far guadagnare poco, determinano un eccessivo iter burocratico.

La notizia è stata riportata dall’Ansa in un comunicato, da cui si evince che negli uffici del Ministero dell’Economia e delle Finanze è cominciata una vera e propria fase di studio, che andrà ad analizzare quali sono le tasse meno convenienti per candidarle a una possibile eliminazione. Essendo questa fase appena cominciata, i tempi di attesa saranno ancora lunghi.

Subito si è iniziato a vociferare su quali potessero essere le tasse incriminate e ne sono saltate fuori alcune come la marca da bollo di 73,50 euro per il rilascio del passaporto e quella di 16 euro per il rilascio del diploma universitario. Questa analisi è stata confermata anche dal vice Ministro delle Finanze, Luigi Casero, il quale, in una intervista a La Repubblica, aveva parlato di snellire il sistema contributivo tramite l’abolizione di ben dieci tasse, in modo da snellire le procedure fiscali a carico dei contribuenti. Infatti, i prezzi proposti in queste tasse sono a dir poco spropositati rispetto al guadagno netto che lo Stato ne ricava.

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Altre tasse che si pensa possano essere colpite dai tagli sono quelle riguardanti le accise sull’importazione dei fiammiferi oppure quelle sui contratti dei telefonini. Esse infatti, rientrano tra quelle che, pur non consentendo allo Stato di arricchirsi, in quanto il giro di euro che vi circola intorno è molto basso e assolutamente non paragonabile, per esempio, alle tasse vigenti sulla casa di proprietà, sono comunque presenti e rallentano di molto l’andamento burocratico, che già soffre di iter particolarmente lunghi e complessi.
Si cerca in questo modo di snellire l’apparato fiscale e dare risposte concrete ai cittadini, che potranno risparmiare qualcosa dalle loro entrate. Si spera che si possa arrivare a una delibera in tempi non eccessivamente lunghi, anche se l’analisi è complessa e richiederà un periodo sicuramente non breve per essere portata a termine.

Si è potuti arrivare a questo risultato grazie ai ricavi avuti dal recupero effettuato sulla evasione fiscale: questo è stato un anno importante, in cui si è data una forte sterzata al problema, con un recupero che supera i 14,2 miliardi, la cifra record raggiunta nel 2014. Questa idea del taglio delle tasse rientra in un progetto più ampio che vorrebbe apportare modifiche sostanziali all’iter contributivo, quali per esempio l’IVA Cloud, per garantire una migliore gestione delle fatture e l’introduzione della fattura elettronica, che prevede una comunicazione telematica delle proprie fatture da parte del professionista direttamente all’Agenzia delle Entrate, con una cadenza mensile o trimestrale, in modo da snellire le attuali procedure.

Il Team di BreakNotizie