Secondo il Ministro della Difesa russo i combattenti stranieri per l’ ISIS sono 25 – 30 mila

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Dichiarazioni importanti sono quelle rilasciate mercoledì scorso dal Ministro della Difesa russo, Anatoly Antonov, durante il terzo summit internazionale con i capi della difesa dei Paesi facenti parte dell’ASEAN (Associazione delle Nazioni del Sud-Est asiatico).

L’uomo, infatti, ha ammesso che l’associazione terroristica dell’ISIS può contare su circa 30 mila estremisti sparsi per il mondo. Di contro, ha confermato che le Forze Aereee russe sono impiegate, da tempo, per colpire solo dichiarati obbiettivi terroristici, in cui è accertata la presenza di veri e propri militanti dell’ISIS e non di semplici ribelli siriani. Antonov ha voluto sottolineare come la Russia abbia lavorato duramente negli anni per favorire il dialogo e per far aumentare il grado di cooperazione internazionale nei confronti del problema siriano.

Un esempio di questa politica vincente è l’istituzione di un canale diretto con la Turchia, come anche le continua consultazioni che sono in atto con Paesi quali Israele, Egitto e Stati del Golfo Persico.
In aggiunta a ciò, con la Giordania si è arrivati a un accordo circa la nascita di un vero e proprio punto di coordinamento, sito ad Amman, per le operazioni aeree che devono svolgersi nei cieli siriani.
Il politico russo ha ulteriormente aggiunto di aver redatto un documento ufficiale con gli americani, riguardante la prevenzione di eventuali incidenti e con una regolazione del rifornimento per i voli aerei, durante le operazioni in Siria.

Dall’ inizio delle operazioni, volute dal Presidente Bashar Assad, le forze aeree russe hanno effettuato più di 1600 incursioni, uccidendo diverse centinaia di terroristi e distruggendo più di 2000 punti strategici di controllo dell’ ISIS. Nonostante il successo di tali operazioni, però, Antonov ha messo in luce ai suoi alleati l’importanza di una visione ad ampio spettro circa le attività internazionali dei terroristi.
Attualmente, infatti, sono circa 25-30mila i militanti dell’ISIS sparsi nei Paesi esteri, anche occidentali. Vivendo in questi posti, c’è un oggettivo pericolo che essi possano far radicare le loro idee violente ed estremiste, organizzando con facilità rischiose attività sovversive.
Infine, Antonov ha concluso il suo discorso asserendo che le operazioni russe avvenute in Siria fino a questo momento, sono pienamente legittimate dal diritto internazionale, in quanto fortemente richieste dallo stesso Presidente Assan.

Attualmente, la maggiore preoccupazione della Russia è l’espansione dell’influenza terroristica nel nord dell’Afghanistan, nei pressi del confine tra Tagikistan e Turkmenistan. L’ISIS, infatti, vanta il controllo di ben 25 province afghane su 34 esistenti. Inoltre, i militanti dello Stato Islamico stanno cercando di espandere ulteriormente il proprio territorio, creando contatti con altri gruppi terroristici presenti anche in Pakistan.

Il team di BreakNotizie