Qualità della vita in Italia, quest’anno Milano al primo posto

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La celebre indagine sulla vivibilità nelle province italiane è giunta alla sua 29esima edizione, con una vincitrice a sorpresa: Milano.

Milano si aggiudica il primo posto per qualità della vita nell’indagine annuale del Sole 24 Ore riguardante le province italiane. Il risultato sorprende molti, soprattutto se si è soliti associare il capoluogo meneghino a traffico, smog e scarsa sicurezza, ma i dati asseriscono il contrario. Piazzandosi ai primi posti 7 volte su 42 per quanto concerne i parametri di benessere, l’ente territoriale milanese si aggiudica il titolo di provincia più vivibile d’Italia. Argento invece per Bolzano e bronzo per Aosta.

Le 6 macro aree della vivibilità

L’indagine sulla qualità della vita ogni anno si occupa di fornire uno spaccato sulla vivibilità nelle città italiane basandosi su 42 indicatori distribuiti in 6 macro aree tematiche, ossia “Cultura e tempo libero”, “Affari e lavoro”, “Demografia e società”, “Ambiente e Servizi”, “Giustizia e Sicurezza” e “Ricchezza e Consumi”. Questi dati consentono di rappresentare il benessere come un fenomeno sociale ed economico a più livelli. Ecco perché ogni provincia, a prescindere dal risultato finale, ottiene talvolta dei piazzamenti molto differenti fra loro nelle diverse aree prese in considerazione.

Milano, per esempio, è prima per quanto riguarda gli indicatori reddituali, in particolare per i depositi in banca pro capite e consumi in beni durevoli delle famiglie, è stata eletta miglior smart city ed è al terzo posto per tasso di occupazione (69,5%). Tuttavia è ultima per costo medio degli affitti ed è una delle città meno sicure e più litigiose d’Italia, seconda soltanto a Napoli per le rapine. L’indagine prende in considerazione anche Milano Ovest e Milano Est, facendo un confronto tra le due zone della città.

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Le province più vivibili

Anche le altre province lombarde sono in miglioramento, ad esclusione di Como e Sondrio. Nella classifica delle prime dieci province spiccano anche quelle dell’arco alpino; Bolzano, Aosta, Belluno e Trento si aggiudicano i primi posti grazie a “Ricchezza e Consumi” e “Cultura e tempo libero”. In linea di massima, il Triveneto domina le prime trenta posizioni, ad eccezione delle province di Rovigo e Venezia, al 58esimo e al 34esimo posto.

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Credits: Il Sole 24 Ore

Le ultime classificate

Fanalino di coda Vibo Valentia, per la quarta volta, preceduta da Foggia e Taranto. La città calabrese è all’ultimo posto per la durata media dei processi e per i pochi investimenti a favore di anziani, disabili e minori. Nelle ultime dieci posizioni quattro province pugliesi: Brindisi, Barletta-Andria-Trani, Taranto e Foggia. Le uniche province in controtendenza sono Lecce, che salendo di ben dodici posizioni rispetto allo scorso anno si aggiudica il 92esimo posto, e Bari, salita di 9 posizioni ed attualmente al 77esimo posto. Nella parte bassa della classifica spiccano anche Crotone ed Enna.

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Le classifiche per aree tematiche

Parlando di “Ricchezza e consumi” troviamo al primo posto Milano, per ricchezza e pil pro capite, a cui seguono province del Nord Est, ossia Bolzano, Belluno e Gorizia. Per quanto riguarda invece “Affari e Lavoro”, il primato appartiene a Bolzano; spiccano anche molte province del Centro Nord per start up, export e tasso di occupazione. Un esempio fra tutti Ascoli Piceno, al secondo posto, e Grosseto, che si fa notare per il numero di imprese registrate.

Il Nord Est ha anche il primato per quanto concerne l’area “Ambiente e servizi” offerti alla popolazione, dove a far da regina è Trieste, grazie alla combinazione vincente di servizi, caratteristiche del territorio e spesa sociale. In quanto invece a “Giustizia e Sicurezza” il riconoscimento va alle province di Ferrara e Ravenna, dove si trovano i tribunali più rapidi.

Il Sud è per molti settori relegato a fondo classifica, ma guadagna posizioni nella categoria “Demografia e Società”: in questo caso è Napoli a detenere il primato come città metropolitana più giovane d’Italia e seconda per tasso di natalità dopo Catania. Parlando invece di cultura, a trionfare nel campo di “Cultura e tempo libero” sono le province di Rimini, Firenze e Roma.

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Cresce anche il numero di investimenti, soprattutto intorno ai grandi centri, ed in particolar modo nel mercato immobilare. Milano guida la classifica, in tal senso: le multinazionali credono, puntano ed investono nel capoluogo lombardo che continua a godere dello strascico “post Expò”. Le aziende però, come conferma uno studio di Unitecno, società specializzata nella vendita e nella locazione di immobili industriali e commerciali, preferiscono la periferia al centro, puntando sulle aree strategicamente più interessanti.

Il Team di BreakNotizie

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