La Space X ci sta rubando il cielo stellato?

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Ammirare la magia del cielo notturno stellato in un futuro molto vicino potrebbe diventare impossibile. Colpa dei 12 mila satelliti Starlink appartenenti al progetto della SpaceX di Elon Musk.

Il 24 maggio 2019 la SpaceX, azienda aerospaziale statunitense fondata da Elon Musk, ha dato il via al suo progetto di connessione Internet via satellite “Starlink”, pensato per consentire a chiunque di connettersi al Web da qualunque punto sulla Terra. La prima tranche, spedita nell’orbita terrestre bassa tramite uno dei lanciatori a razzo Falcon 9, era costituita da 60 satelliti, a cui ne seguiranno molti altri sino a formare una vera e propria “costellazione” satellitare. Emerge, tuttavia, un effetto collaterale del tutto sottovaluto sinora. La superficie riflettente di questi satelliti potrebbe creare dei problemi: la loro “capillarizzazione” luminosa, infatti, oscura le stelle del firmamento. Il progetto di Elon Musk ci ruberà il cielo stellato?

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12 mila satelliti in orbita intorno alla Terra entro il 2020

Apparentemente potrebbe sembrare un problema di poco conto. Occorre considerare, però, che la compagnia di Elon Musk, entro la metà del prossimo anno, intende lanciare quasi 12 mila satelliti in tre diverse fasce orbitali col fine di fornire una copertura internet ultraveloce. Già nei prossimi mesi verranno effettuati sei lanci con 60 satelliti per volta; altri 12 lanci completeranno la rete Starlink per formare una prima “copertura moderata”, rendendo le stelle uno sbiadito ricordo per i terrestri.

Numerosi astronomi e gran parte degli astrofili sono contrari al programma di Elon Musk. A differenza dei satelliti normali per telecomunicazioni, situati nell’orbita geosincrona, i satelliti del progetto Starlink verranno posizionati in un’orbita bassa, a circa 540 km di quota. In questo modo la rete capillare potrà funzionare senza l’utilizzo di antenne ma al tempo stesso il funzionamento dei singoli satelliti sarà limitato e potranno coprire solo piccole aree. Per questo motivo sarà necessario lanciare in orbita così tanti satelliti.

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Stelle finte

Quando tutti i componenti della rete Starlink saranno posizionati nella propria orbita osservando il cielo si potranno vedere decine di satelliti sfrecciare sulle nostre teste; saranno ben visibili poiché, riflettendo la luce solare, brilleranno come stelle, specialmente all’alba e subito dopo il tramonto. Se da un lato, come promesso da Elon Musk, questa tecnologia “fornirà non soltanto l’accesso a Internet alle aree che non ne sono provviste, ma fornirà anche servizi Internet competitivi alle aree che già dispongono di questi servizi”, dall’altro ci priverà del manto stellato. Sono stati già realizzati dei video e delle simulazioni sugli effetti collaterali di questo progetto ed il risultato pone numerosi dubbi. A detta degli astronomi sarà un problema di visibilità che riguarderà anche i grandi telescopi. Le immagini del cosmo che si otterranno, infatti, nella migliore delle ipotesi saranno “disturbate” da queste stelle artificiali.

E quindi uscimmo a (non) riveder le stelle

Che succederà allora? Al momento è troppo presto per saperlo con sicurezza: la speranza degli esperti è che i satelliti già in orbita siano così luminosi solo perché al momento si trovano in una posizione di transito e non ancora in quella definitiva. I vari nodi della rete Starlink attualmente si trovano a 440 km di quota ma nella seconda fase del progetto, con l’accensione dei motori, si trasferiranno 100 km più in alto, pertanto potrebbero essere meno luminosi e invasivi. È un prezzo che siamo disposti a pagare per essere maggiormente connessi?

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Il Team di BreakNotizie

 

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