Autostrada Salerno- Reggio Calabria pronta entro la fine del 2016

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L’Autostrada Salerno- Reggio Calabra sarà pronta entro la fine del 2016.
Parola di Gianni Vittorio Armani, presidente dell’ANAS e portavoce del destino di questo enorme progetto da molti – troppi – anni arenato nella melma dell’incertezza.


La lunga e travagliata storia di questo tratto di strada ha inizio negli anni Sessanta, più precisamente il 21 gennaio del 1962, quando l’ANAS apre ufficialmente il cantiere. Erano gli anni del boom economico, delle grandi prospettive, e questo ramo di strada destinato ad unire due importanti regioni del Meridione era visto come un trampolino di lancio per il lavoro e l’economia, un investimento in grande stile. All’inaugurazione del cantiere si parlò di sviluppi veloci e di grandi tecnologie, ma ad oggi ciò che rimane di questo tratto di autostrada sono solo cantieri aperti, grandi voragini e scheletri di cemento fra le valli.
Appalti, corruzione, problematiche giudiziarie hanno contribuito a far trascinare lungo gli anni la costruzione dell’autostrada, tramutandola di fatto in una grande cattedrale nel deserto, che sembra ormai arenata.

Oggi, assicura il top manager preposto al progetto, non ci sarà più spazio per clientele e per appalti truccati, ma solamente per opere compiute nel pieno rispetto della legislazione nazionale e secondo parametri meritocratici. Nuovi sistemi di finanziamento, la ricostruzione del rapporto con tutte le aziende fornitrici, un codice degli appalti novellato e più chiarezza nelle operazioni: sarebbero questi i punti chiavi sui quali si basa la “svolta” del tratto Salerno-Reggio Calabria. In questo senso, la Legge di Stabilità ha dato una mano a questo grande progetto stradale, fornendo 6,8 miliardi di euro.

Una volta terminata l’autostrada, spiega Armani, sarebbe opportuno pensare ad un sistema di pedaggio, che però potrebbe risultare molto costoso e anche difficile da applicare.
Non sono terminati quindi i problemi relativi a questo grande progetto, ma allo stesso tempo la priorità è quella di terminare i lavori. Nel frattempo l’ANAS ha risolto il pesante contenzioso che gravava come una spada di Damocle sul progetto, consegnando 8,6 miliardi e calcolando un esborso del 10%.

Un insieme di problematiche che si sono accumulate nel tempo è l’eredità che raccoglie Armani, il quale sottolinea come ci si sia dimenticati che l’obbiettivo dell’ANAS è quello di creare una rete autostradale efficiente, non impantanarsi in diatribe giudiziarie e corruzione. L’impegno di Armani è quello di utilizzare in modo coerente e ottimale le risorse economiche che arrivano dalla Legge di Stabilità.

Nel frattempo, però, non tutti vedono una prospettiva rosea come Armani. Tremila operai lavorano giorno e notte per dare un termine a questo progetto, sabato e domenica inclusi, ma in molti sostengono che ci vorrebbe un “miracolo” per poter vedere conclusa la strada entro la fine del 2016. Mancano le corsie d’emergenza, i tratti già conclusi sono invasi da erbacce e sono da ripulire, in alcuni punti l’asfalto è rovinato. L’ammodernamento della A3 sembra una meta ancora troppo lontana, con intere tratte sotto sequestro, come quella del viadotto dove a marzo ha trovato disgraziatamente la morte un operaio di soli 25 anni. Ed al Ministero delle Infrastrutture l’ANAS ha consegnato un programma che indica il termine dei lavori per novembre 2017. Insomma, sono ancora tanti i punti da definire per l’autostrada della discordia.

Il Team di BreakNotizie