Petrolio e gas, l’Iran diventerà il partner commerciale della Russia

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Dalla firma dell’accordo tra l’Iran e il gruppo di mediatori internazionale del “5+1” (Stati Uniti, Russia, Cina, Gran Bretagna, Francia e Germania) è passata una settimana. I media mondiali continuano a discutere attivamente delle prospettive dell’entrata dell’Iran nei mercati globali del petrolio e del gas.

L’Iran intende esportare le sue risorse energetiche non solo nei Paesi con i quali aveva collaborato fino all’imposizione delle sanzioni, ma ha in programma di ampliare la geografia delle vendite dei suoi idrocarburi. Dopo tutto l’Iran è il quarto Paese al mondo per riserve di petrolio.

Da qui l’attenzione alle mosse della Russia, uno dei principali giocatori nel settore dell’energia nell’economia globale. Su come si potranno sviluppare le relazioni tra la Russia e l’Iran nel settore del petrolio e del gas a seguito della revoca delle sanzioni, ha parlato con l’edizione persiana di Sputnik Omid Shokri Kalehsar, candidato alla cattedra di Relazioni Internazionali dell’Università turca Yalov:

“Per le sanzioni l’Iran ha effettivamente liberato un’enorme nicchia ai giocatori più forti del mercato petrolifero, riempita facilmente da Arabia Saudita, Iraq e Russia. Tuttavia, dopo la revoca delle sanzioni, non subito ma col passare del tempo, l’Iran comincerà ad esportare petrolio su grande scala. Se il mese prossimo verranno revocate le sanzioni, l’Iran esporterà greggio per un importo massimo di 2 milioni di barili al giorno, mentre in seguito potrà superare il livello dell’export prima delle sanzioni. Naturalmente se l’Iran aumenterà la produzione di petrolio, si renderà necessario vendere le materie prime. Pertanto l’Iran si affretterà a stabilire i contatti con i vecchi grandi importatori. D’altra parte i Paesi europei hanno manifestato la loro volontà di comprare petrolio dall’Iran in grandi quantità. Pertanto se l’Iran vuole riprendersi la sua quota di mercato petrolifero, farà pressione e ridurrà la posizione di altri esportatori di petrolio come l’Arabia Saudita e la Russia. Ma il ritorno nel mercato petrolifero dell’Iran, a mio parere, non comprometterà nel suo complesso le relazioni amichevoli con la Russia, nonostante la concorrenza nel settore energetico. Penso che i Paesi si metteranno d’accordo.”

L’esperto ha osservato che all’Iran non conviene competere con la Russia nel settore energetico, piuttosto gli serve cooperare. A breve è attesa la chiusura di diversi importanti contratti bilaterali:

“La cooperazione tra l’Iran e la Russia nel settore energetico è iniziata nel 1995-1996, quando la società russa “Gazprom” ha firmato un contratto d’investimento con la parte iraniana per la realizzazione di grandi progetti nel settore del petrolio e del gas. Un’altra cooperazione di successo è stata la costruzione da parte della società statale russa “Rosatom” della centrale nucleare di “Bushehr”. Tre mesi fa la società russa “Lukoil” aveva annunciato la sua disponibilità a collaborare nuovamente con l’Iran.

E’ prioritario il ripristino di giocatori importanti come “Lukoil” e “Gazprom” nei progetti di esplorazione nel settore petrolifero e del gas in Iran. Sono convinto che vedremo presto un’attiva cooperazione tra i nostri Paesi.”

 

 

 

 

 

 

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