Oltre 10mila morti in Italia ogni anno per abuso di antibiotici

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Secondo l’Istituto superiore di Sanità i decessi per antibiotico-resistenza dovuti ad abuso superano la media europea e sono il triplo rispetto alle morti causate da incidenti stradali.

L’Italia è al primo posto in Europa per decessi legati ad antibiotico-resistenza. Su 33 mila morti annue registrate all’interno della Comunità Europea a causa di infezioni causate da batteri resistenti agli antibiotici, più di 10 mila sono avvenute nel nostro Paese. A conti fatti è il triplo delle morti avvenute su strada nel 2018, pari a 3334.

Specie batteriche immuni agli antibiotici: numeri ancora troppo alti

Gli ultimi dati messi a disposizione dall’Iss indicano che i livelli di antibiotico-resistenza e multi-resistenza delle specie batteriche sono molto alti, nonostante il lavoro e le iniziative attuate sinora, come ad esempio la promozione per l’uso appropriato di antibiotici e gli interventi per il controllo delle infezioni nelle strutture di assistenza sanitaria”. Sono queste le parole della responsabile della Sorveglianza nazionale dell’antibiotico-resistenza Annalisa Pantosti in occasione della settimana mondiale per l’uso consapevole degli antibiotici, svoltasi dal 18 al 24 novembre.

Il Pncar 2017/2020 (Piano nazionale di contrasto dell’antibiotico-resistenza) rappresenta, in questo contesto, un’occasione per migliorare e rendere più incisive le attività atte a contrastare il fenomeno a livello locale, regionale e nazionale”, ha sottolineato la responsabile.

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Prescrivere e assumere farmaci con maggiore consapevolezza

Secondi i dati rilevati dal Centro Europeo per il Controllo delle Malattie (Ecdc), l’89% degli operatori sanitari è conscio del problema legato a prescrizione e somministrazione di antibiotici, così come dell’emergenza rappresentata dall’aumento di ceppi di batteri resistenti a questi farmaci. Tuttavia, solamente il 58% di questi specialisti pensa di avere un ruolo chiave nel contrastare il problema della resistenza agli antibiotici.

Come sottolinea il presidente della Federazione ordini farmacisti italiani Andrea Mandelli, i dati dell’Ecdc dimostrano che esiste un margine per accrescere la consapevolezza dei professionisti sul tema della resistenza batterica e dell’impiego corretto degli antibiotici. “È importante che tutti gli operatori del settore sanitario collaborino in modo che il nostro Paese non risulti più fra i primi posti in Europa per consumi di antibiotici e conseguentemente per la prevalenza di ceppi resistenti”. Secondo il presidente del Fofi, inoltre, sarebbe necessario che i medici attuino una campagna di sensibilizzazione verso i pazienti sull’uso degli antibiotici. Una delle cause all’origine di questo problema, infatti, è proprio l’uso improprio (e l’abuso) degli antibiotici, spesso assunti senza prescrizione del medico curante o senza rispettarne le indicazioni.

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La responsabilizzazione è la chiave

Il futuro degli antibiotici dipende da ognuno di noi” è il messaggio dell’Oms di quest’anno, che ha come obiettivo quello di responsabilizzare i singoli individui fra popolazione, personale sanitario e politici affinché adottino delle pratiche utili a combattere la resistenza batterica.

Il Team di BreakNotizie

 

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