La lampadina che dura per sempre ma che nessuna azienda vuole commercializzare

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L’ingegnere spagnolo Benito Muros ha inventato una lampadina dai consumi bassissimi e di durata pressoché eterna che sfida l’obsolescenza programmata delle multinazionali.

Una lampadina capace di funzionare per sempre e che ponesse fine all’annoso problema dell’obsolescenza programmata: a questo pensò nel 2013 l’ingegnere Benito Muros quando mise a punto la sua invenzione. Ispirato da una visita negli Stati Uniti, dove venne a conoscenza della curiosa storia di una lampadina ancora in funzione dal 1901 a Livermore, in una caserma dei pompieri, l’ingegnere ebbe una brillante intuizione. “Decisi che avrei provato a realizzare una lampadina non soggetta a usura, senza obsolescenza programmata, una pratica indecente e persino fraudolenta”. A tutt’oggi, però, la lampadina non è ancora stata messa in produzione, non solo per mancanza di mezzi economici ma anche a causa degli ostacoli posti dalle multinazionali.

La lampadina eterna che non piace alle multinazionali

Una lampadina a durata eterna, infatti, potrebbe mettere in crisi il giro miliardario di prodotti e dispositivi di natura elettrica e elettronica con una scadenza programmata. Le grandi aziende non sono interessate a finanziare un prodotto che non finirà mai il suo ciclo di vita o che può essere riparato. La grande industria dell’usa e getta, in tal caso, avrebbe delle gravi perdite economiche. Basti pensare che ogni anno, nel mondo, vengono commercializzate oltre 7 miliardi di lampadine.

Benito Muros, responsabile del programma contro l’obsolescenza programmata in seno all’OEP Electrics, ha ricevuto persino minacce di morte. “Ho deciso di realizzare una lampadina che potrà funzionare sino a quando la tecnologia lo consentirà e che si può persino riparare. Una volta prodotta e commercializzata si sono presentati i problemi. Mi sono stati offerti soldi per non commercializzarla, dopodiché ho ricevuto minacce e invettive su Internet, sui social network e non solo”, ha raccontato l’ingegnere nel corso di un’intervista.

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Cos’è l’obsolescenza programmata

Tutte le aziende del campo elettrico ed elettronico (ma non solo) impongono ai loro prodotti un termine di funzionamento. È una sorta di “data di scadenza” oltre il quale l’oggetto smette di funzionare ed eseguire il compito per il quale era stato fabbricato. È questa l’obsolescenza programmata ed il suo scopo principale è quello di indurre i consumatori a sostituire periodicamente i prodotti e a comprarne sempre di nuovi, in modo da nutrire continuamente l’industria del settore.

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Muros sfida le leggi imposte dalle multinazionali

La storia di Benito Muros ricorda molto da vicino quella di Nikola Tesla, che inventò l’energia rinnovabile e gratuita ma che fu a lungo osteggiato. Muros, allo stesso modo, con questa semplice invenzione avrebbe potuto porre fine alla grande catena consumistica; la lampadina eterna da lui ideata, infatti, consentirebbe un risparmio energetico dal 70 al 95% rispetto alle lampadine con una scadenza prefissata. Altre peculiarità  sono la capacità di non bruciarsi se sottoposta ad accensioni ripetute e quella di non scottare al tatto. Non si tratta di una nuova tecnologia, ma è piuttosto una lampadina che possiede delle componenti pensate per durare a lungo. Si tratta inoltre della prima lampadina brevettata al mondo che può essere riparata.

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Una produzione impossibile

La società Light & LifeTechnology di Muros ha ricevuto la certificazione dall’ente tedesco TüvRheinland come azienda che progetta e realizza lampadine senza obsolescenza programmata. Il prezzo medio della lampadina è più alto rispetto alle lampadine normali, si aggira infatti sui 25 euro; i consumi di energia elettrica però sono molto inferiori e ha una durata stimata di 85 mila ore. Il prodotto è realizzato in alluminio puro, a differenza delle tradizionali lampadine fatte di materie plastiche termiche, che ne riducono la durata.

Il prodotto può essere ordinato dal sito della società, tuttavia la produzione è ferma per mancanza di mezzi economici. Muros ha ricevuto diverse offerte da alcune aziende ma sinora ha rifiutato gli accordi perché teme il controllo sul prodotto e la modifica del progetto iniziale, dal momento che la maggior parte di esse non si è dimostrata realmente interessata a vendere una lampadina non soggetta a usura. Una soluzione, in questo caso, potrebbe essere il crowdfunding.

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Non solo elettronica

La lampadina eterna non è l’unico progetto di Muros. L’ingegnere infatti presiede l’associazione Feniss, organizzazione che ha come scopo quello di combattere l’obsolescenza programmata e cerca di diffondere questo modello di pensiero anche ad altri settori di produzione, come ad esempio l’abbigliamento. La Feniss conferisce un marchio, denominato ISSOP, alle aziende che rispondono ad una serie di requisiti come la durata dei loro prodotti e la loro “riparabilità”. Dal prossimo ottobre, la Feniss intende lanciare un’azienda di commercio elettronico simile ad Amazon ma che radunerà venditori di prodotti privi di obsolescenza pianificata, con una garanzia minima di 5 anni e riparabili. Al progetto sarebbero interessati già 367 distributori da tutto il mondo, a detta dell’ingegnere spagnolo.

Il Team di BreakNotizie

 

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