La Realtà degli Indaco e la Life Mission

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Breve spiegazione sul termine Indaco, servirà per comprendere meglio il successivo articolo, che tratterà in modo più chiaro la Transizione Indaco e Cristallo e di coloro che adesso sono adulti.

Il termine “Bambini Indaco” è stato coniato la prima volta da Nancy Tappe che ha scritto degli Indaco nel suo libro: “Understanding your Life through Colour”, “Capire la Vita attraverso il Colore”, pubblicato nel 1982. Il colore predominante nell’aura o campo energetico del bambino Indaco è l’Indaco. Questo colore è indicativo del Chakra del Terzo Occhio, il centro energetico dell’intuizione e dell’attività psichica, che nei Bambini Indaco si ritiene sia molto aperto.

È da un po’ che le anime Indaco stanno arrivando sul nostro pianeta, ma non sono mai giunti in numeri così grandi. Il gruppo attuale si è incarnato da più di 40 anni. I primi Indaco sono nati tra la fine degli anni ’50 e la fine degli anni ’70 e un gran numero di Indaco è cominciato ad arrivare intorno alla metà degli anni ’80. La ricerca ha dimostrato che il 90% dei bambini che hanno meno di 12 anni sono Indaco e gli ultimi sono nati nel 1999. Gli Indaco Anziani possiedono le stesse caratteristiche di quelli più giovani, ma hanno un periodo di “risveglio” più lungo. Stanno cominciando adesso a impadronirsi del loro potere e agiranno da guide e modelli di comportamento per la generazione più giovane.

Lo scopo principale dei Bambini Indaco è quello di elevare il livello della coscienza umana e la vibrazione del pianeta e aiutare quindi l’umanità ad ascendere a un livello superiore di coscienza. Sono quindi il passo successivo dell’evoluzione umana. Hanno uno scopo ed è quello di abbattere schemi limitanti e costringenti di pensiero e comportamento e di ristabilire la bellezza della Terra e creare un mondo nuovo e diverso.

Gli Indaco sono molto intelligenti e creativi, ma anche ribelli verso l’autorità e i sistemi in generale. L’anticonformismo rende loro difficile attraversare gli anni dell’infanzia e forse anche dell’età adulta.

Hanno livelli estremi di sensibilità che è difficile da capire e apprezzare dagli altri che non condividono questa caratteristica. Possono essere molto empatici, sebbene possano diventare insensibili se subiscono abusi emozionali.

Generalmente i Bambini Indaco sentono moltissima rabbia e frustrazione e reagiscono aggressivamente verso il proprio ambiente, sia a casa che a scuola. Spesso non capisco loro stessi le loro reazioni e non sanno da cosa abbiano origine. Spesso non riescono a esprimersi adeguatamente e sono estremamente agitati e ansiosi.

È importante che riescano a trovare valvole di sfogo sicure e accettabili e anche assistenza professionale, dato che la rabbia e la frustrazione che sentono spesso non è neanche loro, ma sono le emozioni inespresse delle persone intorno a loro. Non sono in grado di affrontare nessun tipo di disarmonia, rabbia o squilibrio nel proprio ambiente ed è quindi importante che abbiamo delle valvole di sfogo e un posto dove calmarsi.

L’aspetto degli Indaco varia in modo diverso, ma c’è un certo “non so che” che li contraddistingue da tutti gli altri. Hanno occhi saggi che guardano direttamente la vostra anima. È estremamente difficile mentir loro, perchè hanno la capacità di indovinare la disonestà. Hanno sentito ogni bugia, ogni macchinazione e tutto ciò che si può fare dal principio del tempo. Si sono offerti volontari però, per ritornare con tutta la loro saggezza ed esperienza intatte.

Per capire veramente il Bambino Indaco dobbiamo adottare un approccio solistico. Questo ci permetterà di vedere ogni bambino come un’anima senza uguali che ha scelto di tornare e ha scelto i suoi genitori, e tutto per agevolare il proprio scopo.

Cos’è un Bambino Indaco? E perché li chiamiamo Indaco? Innanzi tutto, la definizione: un Bambino Indaco è tale se esibisce un nuovo e insolito insieme di attributi psicologici e adotta un modello di comportamento generalmente non documentato in precedenza. Questo modello include fattori unici comuni, che suggeriscono a coloro che interagisco no con questi bambini (in particolare i genitori) la necessità di cambiare il modo in cui li trattano e li educano, al fine di raggiungere un equilibrio. Ignorare tali nuovi modelli comportamentali significa potenzialmente creare disequilibrio e frustrazione nelle menti di questi nuovi e preziosi esseri. Il presente capitolo si propone di identificare, precisare e convalidare gli attributi di un Bambino Indaco.

Sembra che esistano vari tipi di Indaco, e li descriveremo nel corso del capitolo, ma intanto possiamo darvi indicazioni sui modelli comportamentali più comuni fra loro. Ne riconoscete qualcuno?

Ecco una lista contenente dieci fra i più comuni tratti dei Bambini Indaco:

  • Vengono al mondo con un senso di regalità (e spesso si comportano di conseguenza).
  • Hanno la sensazione di “meritare di essere qui” e sono sorpresi quando gli altri non lo condividono.
  • L’autostima per loro non costituisce un problema.
  • Spesso sono loro stessi a dire ai loro genitori “chi sono”.
  • Hanno problemi con l’autorità assoluta (che non dà spiegazioni né scelte).
  • Si rifiutano di fare determinate cose, ad esempio, fare la fila è difficile per loro.
  • Diventano frustrati se costretti a interagire in sistemi orientati ritualisticamente, che non richiedono il ricorso al pensiero creativo.
  • Spesso intravedono un modo migliore per fare le cose, sia a casa che a scuola, il che li fa sembrare dei “demolitori di sistemi” (non si conformano a nessun sistema).
  • Appaiono antisociali, a meno che non siano circondati da persone simili a loro.
  • Se non hanno intorno persone con una consapevolezza simile alla loro, spesso si chiudono in se stessi, avendo la sensazione che nessun altro essere umano li capisca.
  • La scuola spesso rappresenta per loro una prova estremamente difficile a livello sociale.
  • Non rispondono alla disciplina che instilla il “senso di colpa” (del tipo “Aspetta di vedere cosa succede quando torna a casa tuo padre e vede cosa hai fatto”).
  • Non sono timidi nel farvi sapere ciò di cui hanno bisogno

 

Fonte: Estratto dal libro: I Bambini Indaco di Lee Carroll e Jan Tobe

Fonte: divineloveuniverse.blogspot.it