In Portogallo il presidente non affida la formazione del governo alla coalizione che ha vinto le elezioni

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In Portogallo il risultato delle ultime elezioni per il parlamento ha visto il Partito Socialista conquistare 122 seggi sui 230 totali, insieme al Blocco di Sinistra e al Partito Comunista. Questi due partiti avevano caratterizzato la loro campagna elettorale con degli attacchi sia contro l’Euro sia contro la stessa Unione Europea. Una campagna che ha consentito quindi avere un responso favorevole dalle urne, con la conquista della maggioranza relativa di coalizione.

Con questo risultato tutti aspettavano quindi che nascesse in Portogallo il primo governo con una politica anti-euro. Un’aspettativa che è stata invece delusa da Anibal Cavaco Silva, presidente portoghese, cui compete l’assegnazione dell’incarico di governo, che ha autonomamente deciso che nessun membro della coalizione vincente avrà l’incarico.

Secondo l’opinione del presidente portoghese, infatti, la coalizione di sinistra è “inconsistente” e “chiaramente incoerente”. A queste affermazioni ha fatto seguito l’altra con la quale Silva ha dichiarato che “Questo è il momento peggiore per cambiare in modo radicale la nostra democrazia in modo non corrispondente alla volontà degli elettori”, dismettendo in poche parole la democrazia nel suo Paese, poiché gli elettori portoghesi avevano espresso in modo diverso la loro volontà.

Usando un tono paternalista, solitamente appartenente ai regimi dittatoriali, Anibal Cavaco Silva ha conferito il mandato per formare il nuovo governo al leader della coalizione dell’area di centrodestra, Pedro Passos Coelho, che con i voti di PSD e CDS ha governato nei quattro anni precedenti, imponendo al Portogallo una politica di austerità che piace tanto sia a Berlino sia a Bruxelles, ma che alle ultime elezioni è stata bocciata sonoramente dagli elettori, che hanno dato alla sua coalizione solo il 38,5% dei voti.

Con questa mossa del Capo dello Stato lusitano, che assomiglia molto al peggior stile dei regimi dittatoriali sudamericani, il Portogallo si distacca quindi dal cammino democratico presente in altri paesi del Vecchio Continente. Nello stesso tempo viene confermato che le politiche che hanno portato alla costituzione dell’Unione Europea e alla nascita dell’Euro, sono antidemocratiche e autoritarie, e che non possono coesistere con l’approvazione che viene dal popolo tramite libere elezioni, ma per reggersi devono ricorrere a forzature istituzionali.

Dopo la decisione di Anibal Cavaco Silva, Josè Socrates, precedente leader del partito socialista che è stato da poco assolto da accuse di corruzione per le quali ha scontato undici mesi di carcere, ha dichiarato che il presidente portoghese ha, di fatto, violato la costituzione del suo Paese. Lo stesso Socrates ha affermato: “Io sono favorevole alla Nato, ma sono ancor più favorevole al fatto che si possa essere contro la Nato; sono favorevole all’Europa, ma sono ancor più favorevole al fatto che si possa essere contro l’Europa”. Riguardo alle indagini che sono state portate avanti sul suo conto e alle accuse dalle quali è stato poi assolto, Socrates ha dichiarato che sono strumenti di una lotta politica, e che se gli elettori hanno il diritto di votare i propri rappresentanti, non si può poi negare loro la possibilità di governare il Paese solo perché non possiedono le giuste “entrature internazionali”.

Mentre i tre partiti di sinistra che hanno conquistato la maggioranza dei seggi hanno immediatamente dichiarato che non è loro intenzione votare la fiducia a un governo di minoranza, da parte del centrodestra si sta facendo pressione affinché qualcuno degli eletti dell’area di sinistra fornisca i voti necessari alla nascita dell’esecutivo. In caso contrario il problema dovrà essere di nuovo affrontato da parte del Presidente Silva e tra le varie ipotesi sul tavolo, c’è anche quella di un possibile ritorno alle urne. Una situazione, quella del Portogallo, che oltretutto sembra passare abbastanza inosservata agli occhi dei media e organi di stampa degli altri Paesi dell’Unione Europea.

Il team di BreakNotizie