Come riconoscere un gelato artigianale di qualità

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Voglia di gelato? Sì, ma di qualità: impariamo a riconoscere il vero gelato artigianale. Ecco alcuni consigli utili per scegliere un prodotto sano e senza aggiunta di coloranti, additivi e conservanti.

La bella stagione è finalmente arrivata e con i primi caldi come si fa a resistere ad un buon gelato? Prima di cedere alla fresca bontà stagionale è importante però imparare a riconoscere se la coppetta o il cono che stiamo acquistando è preparato realmente con prodotti sani e senza aggiunta di additivi, conservanti e coloranti.

Qual è il vero gelato artigianale?

In Italia esistono circa 40mila gelaterie distribuite sull’intero territorio nazionale. Tuttavia non esiste ancora una legislazione precisa che faccia chiarezza sulla qualità degli ingredienti e le modalità di preparazione per poter definire un gelato realmente “artigianale”. Oggigiorno infatti con l’etichetta di artigianale non viene fatta reale distinzione fra gelati preparati con basi miscelate alle paste e gelati realizzati con delle basi in polvere. Spesso si autodefiniscono “artigiani” coloro che impiegano buste pronte alle quali aggiungono soltanto latte industriale e creme liofilizzate, ottenendo un gelato che nulla ha a che vedere con l’essere “naturale”.  Come regolarsi allora per capire se il gelato che intendiamo comprare è davvero buono e di qualità? Vediamo insieme come orientarsi.

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Ingredienti

In ogni gelateria dovrebbe esservi esposta, per legge, una lista con gli ingredienti impiegati per realizzare i vari gusti di gelato e l’elenco degli eventuali allergeni. La base di ogni gelato è composta da panna, latte, uova e zucchero. Teoricamente la lista degli ingredienti per ogni gusto dovrebbe essere breve, fatta eccezione per qualche gusto particolare con aggiunta di meringhe o salse.

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Gli addensanti migliori sono guar, farina di tara e carruba, tutti di origine vegetale e che non influiscono sul gusto del gelato, né sull’apporto calorico. Da evitare invece i gelati con addensanti come mono e digliceridi degli acidi grassi e carragenine, così come olio di cocco e olio di palma. I grassi del gelato, che costituiscono il 6-10% del prodotto, devono essere di qualità. Sarebbe consigliabile optare per quei gelati con ingredienti selezionati, magari DOP, come ad esempio il pistacchio di Bronte o le nocciole piemontesi. Meglio lasciar perdere invece quei gelati che contengono coloranti e conservanti, oltre ai grassi idrogenati.

Consistenza

Per valutare un gelato è importante prendere in considerazione anche la sua consistenza: per essere buono deve risultare cremoso, ma non troppo. Il fatto che tenda a sciogliersi è normale, fa parte della natura del gelato, ma se la fusione avviene in maniera troppo rapida significa che gli ingredienti non sono ben bilanciati. Diversamente, se il gelato tarda molto a sciogliersi potrebbe essere indice della presenza di additivi. L’impatto termico col palato inoltre non deve mai essere eccessivo.

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Colore e gusto

La tonalità del gelato che scegliamo dovrebbe coincidere col gusto scelto, ma occorre fare attenzione ai colori troppo accesi: in genere ciò indica la presenza di coloranti.  Sembra scontato, ma il gelato dovrebbe avere il sapore del gusto che abbiamo scelto. Più è di qualità, più è facile individuare il gusto che lo caratterizza. Se si sente una nota acida significa che non è stato conservato nella maniera adeguata ed il latte in esso contenuto si è rovinato.

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Il gelato inoltre non dovrebbe risultare troppo dolce, segno a volte che si è cercato di mascherare la sua scarsa qualità. Anche lo smodato utilizzo di sciroppi o altri condimenti potrebbero essere un furbo camuffamento del suo vero sapore. Il numero dei gusti disponibili può essere un importante campanello d’allarme. Se la gelateria ne propone moltissimi, senza variarli in base alla stagione, significa che sono fatti con prodotti liofilizzati e congelati e con semilavorati.

Il laboratorio

Un parametro molto importante per capire quanto il gelato possa essere genuino e fresco è la presenza di un laboratorio artigianale ben visibile all’interno della stessa gelateria. Ciò comunque non è assoluta garanzia di qualità. In questo settore infatti è più redditizio fare gli imprenditori piuttosto che gli artigiani, spendendo più per il marketing che per la materia prima, i macchinari e la ricerca. Tuttavia, se il cliente impara a riconoscere il prodotto di qualità e a richiederlo, un’inversione di marcia è ancora possibile.

Il Team di BreakNotizie

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