Fughe di petrolio in Nigeria: gli effetti devastanti sui neonati

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Un recente studio svizzero ha valutato le conseguenze delle fuoriuscite di petrolio verificatesi in Nigeria sui bambini, con risultati agghiaccianti

Sono 16 mila i neonati che ogni anno muoiono in Nigeria entro il primo mese di vita, presumibilmente a causa delle fughe di petrolio. La stima dei decessi infantili correlati alla dispersione di greggio nell’ambiente in Africa giunge da uno studio portato avanti dall’Università di San Gallo, in Svizzera, in collaborazione con il CESifo (Center for Economic Studies) di Monaco.

I dati emersi grazie allo studio

Lo studio ha preso in disamina le statistiche fornite dal governo nigeriano circa la geolocalizzazione delle 6 mila fughe di petrolio da diverse infrastrutture ed oleodotti, almeno quelle recensite ufficialmente dalle autorità locali a cavallo fra il 2005 ed il 2015. Sono stati analizzati, inoltre, i dati sanitari di 23.364 madri, 2.774 della quali abitano a meno di 10 km di distanza da una zona inquinata.

Le conclusioni alle quali il team di ricercatori è giunto non lascia adito ad altre interpretazioni: l’esposizione delle donne alle fughe di petrolio sino a 5 anni prima della gravidanza raddoppia le possibilità di mortalità infantile entro i 28 giorni di vita. In media, ogni 1000 nascite, muoiono 76 neonati, valore che aumenta notevolmente nelle zone più vicine alle fuoriuscite di greggio. Nel 2012 si è raggiunta la quota stimata di 16 mila neonati, ma anche gli anni successivi e quelli precedenti non dovrebbero essere da meno.

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Gli effetti della contaminazione da idrocarburi sulle persone

Non ci aspettavamo dei risultati simili, soprattutto a distanza di 5 anni da una fuga di petrolio. Le conseguenze per il Paese più popoloso dell’Africa sono scioccanti”, ha dichiarato uno degli autori della ricerca, Roland Hodler. Per avere un’idea della tragedia basta pensare che nel 2012, dei 5,3 milioni di bambini nati in Nigeria, ben l’8% è stato concepito da genitori che vivono nelle vicinanze di una fuga di idrocarburi.

Come ha sottolineato Audray Gaughran, direttrice del Programma Africa di Amnesty International, se non avverrà nessuna modifica da parte delle compagnie petrolifere e del governo nigeriano, il tasso di mortalità è condannato a rimanere lo stesso, se non addirittura a peggiorare. “Il rapporto pone delle questioni particolarmente serie in merito al comportamento delle multinazionali, che non hanno mai valutato le conseguenze delle loro attività sulla salute degli abitanti” ha denunciato la Gaughran.

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L’ambizioso progetto di bonificazione del governo nigeriano

Muhammadu Buhaei, capo di stato nigeriano, ha lanciato una proposta per aumentare gli stanziamenti a favore del Delta del Niger per il 2018. In tal modo il presidente vorrebbe finanziare un vasto progetto di bonifica della regione, devastata da decenni di attività estrattive. Per portare a termine quella che si preannuncia come la più vasta operazione di decontaminazione mai realizzata sinora, saranno necessari un miliardo di dollari e un tempo di circa 30 anni. Troppo? Affatto se si pensa il volume annuale stimato di fughe di petrolio è pari a 240 mila barili ossia 38 milioni di litri. E questo è accaduto per ben 60 anni in Nigeria.

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Il Delta del Niger

Il Team di Breaknotizie