Era Macron: i possibili cambiamenti sulla scacchiera internazionale

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Dopo l’elezione del nuovo Presidente, quali cambiamenti dobbiamo aspettarci riguardo la posizione della Francia sul terrorismo e sulla questione siriana? 

Domenica 7 maggio, in Francia, si è svolto il secondo turno delle elezioni presidenziali, un ballottaggio fra l’indipendente Emmanuel Macron, leader del movimento “En Marche!”, e Marine Le Pen, presidente del “Front National” di destra. In base ai dati resi noti dal Ministero dell’Interno, Macron ha vinto la corsa all’Eliseo con il 66,1% dei voti, mentre la sua rivale Le Pen ha raggiunto il 33,9%. Una vittoria schiacciante.

L’analisi del professore Ali Murad

Secondo Ali Murad, professore presso l’Università araba di Beirut e specialista in Studi arabi, la politica di Parigi verso il governo siriano sarebbe stata sicuramente differente se avesse vinto le elezioni Jean-Luc Mélenchon, leader del movimento “La France Insoumise“, oppure il candidato di centro-destra François Fillon o ancora Marine Le Pen, diretta concorrente di Macron.

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L’esperto ha infatti sottolineato come questi tre politici francesi mantengano la medesima posizione riguardo la questione del governo siriano guidato dal presidente Bashar al-Assad e verso la necessità di una cooperazione con il presidente russo Vladimir Putin. “A vincere le elezioni però è stato Macron, che continuerà la stessa politica di Hollande verso la Siria. Sarà, però, meno focalizzato sul Paese e manterrà una posizione più imparziale rispetto a quella del presidente uscente” ha specificato il professor Murad durante un’intervista rilasciata al sito Sputnik.

“La priorità ora è la lotta al terrorismo”

A fargli eco Ziad Majed, analista politico dell’Università americana di Parigi: “La politica di Hollande in Siria avrà un proseguimento, ma sarà molto più cauta. Macron per ora rimarrà ad osservare come agirà Washington nel Paese”. L’esperto ha inoltre aggiunto che al momento la priorità di Macron in Siria è la lotta al terrorismo, ma senza alleanze con Assad. All’inizio di aprile, durante un dibattito elettorale, Macron aveva difatti espresso la sua disponibilità nel fronteggiare il terrorismo in Francia e all’estero, anche in Siria. Il politico aveva inoltre accolto favorevolmente la campagna anti-Daesh guidata dagli Stati Uniti. Aveva promesso che, se fosse stato eletto, si sarebbe unito a Washington con attacchi aerei mirati ad infrastrutture del governo siriano utilizzate presumibilmente per lo stoccaggio di armi chimiche.

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Scongiurato lo spauracchio dell’ultra Destra

A detta di Ali Murad, ragionando in termini di importanza per le nazioni arabe, le elezioni presidenziali francesi sono seconde soltanto alle elezioni negli Usa dello scorso dicembre. Arabi e musulmani che vivono in Europa erano molto preoccupati per il fatto che un candidato di estrema destra come Marine Le Pen avesse raggiunto il secondo turno delle elezioni per la presidenza e potesse giungere al potere. Di conseguenza, ora più che mai tutte queste persone si sentono molto più coinvolte nella politica.

Il Team di BreakNotizie

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