I cambiamenti climatici e le responsabilità umane negate

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Drastico innalzamento delle temperature: il livello più alto da 1500 anni. Basta con il negazionismo: i cambiamenti climatici sono stati prodotti dall’uomo.

Negli ultimi anni, ce ne siamo accorti tutti, il clima è profondamente cambiato. Piove sempre meno, gli inverni sono troppo miti e i pochi eventi temporaleschi assomigliano a degli uragani per la loro violenza. La comunità scientifica già da tempo cerca di mettere in allerta i Paesi e i governi. Lo ha fatto annunciando che i cambiamenti climatici in atto e soprattutto l’innalzamento delle temperature provocheranno danni notevoli per gli ecosistemi e per gli esseri umani. Eppure, nonostante questi avvertimenti e i segnali inequivocabili, ci sono state sinora molte voci di parere opposto. Queste sono arrivate a mettere in discussione e a negare che vi siano dei cambiamenti del clima e che possano essere pericolosi.

I cambiamenti climatici sono una diretta conseguenza dell’antropizzazione

Nel corso del mese di Agosto, anche le voci del “negazionismo climatico” hanno subito però un grosso colpo. Infatti un rapporto federale stilato da 13 agenzie negli Stati Uniti attesta che nel Paese vi è stato un drastico innalzamento delle temperature. Queste hanno addirittura raggiunto il loro livello più alto da 1500 anni. La eco di questo rapporto a livello internazionale è enorme. Ovvero viene confermato nero su bianco che i cambiamenti climatici non sono un evento naturale, bensì diretta conseguenza del comportamento dell’uomo. E, nello specifico, cosa ha fatto l’uomo per provocare questa situazione? Ha adottato un sistema energetico, quello corrente, che provoca alterazioni del clima e continua a permettere un’emissione eccessiva di anidride carbonica nell’atmosfera. L’anidride carbonica, infatti, è la prima sostanza a dover essere incriminata e lo sono poi anche il metano e il protossido di azoto, anche se in misura minore.

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Le foreste stanno scomparendo

Un’altra causa dei cambiamenti climatici è la deforestazione. Perché le foreste sono fondamentali per immagazzinare Co2 e sono dei veri e propri polmoni per il Pianeta. Tagliare una foresta influenza direttamente il clima, perché le foreste assorbono una grande quantità di luce solare e trattengono l’acqua piovana, che serve per il raffreddamento del clima. Uno dei motivi per cui si sta procedendo alla deforestazione selvaggia, è per far spazio a più coltivazioni. Gli scienziati hanno però dimostrato che questa logica di profitto non tiene conto di un dato importante. Nemmeno i campi coltivati per l’agricoltura beneficiano dell’abbattimento delle foreste. E questo perché l’innalzamento delle temperature che ne consegue nuoce alle coltivazioni.

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Cambiare le nostre abitudini per avere un futuro

Nonostante i cambiamenti climatici siano sotto gli occhi di tutti, l’informazione scarseggia. Si parla del clima troppo poco e soprattutto si sminuisce il tema, affermando che nel mondo vi sono problemi più gravi che meritano la nostra attenzione. Non si parla ad esempio dell’iceberg in Antartide che si sta staccando e non si informa l’opinione pubblica su come si debba affrontare la transizione energetica nei prossimi anni.  Il cambiamento nel sistema energetico vigente è l’unica soluzione plausibile, per cercare di rimediare agli errori commessi finora dall’uomo.

Il Team di BreakNotizie

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