Trovato in Antartide il fossile di una creatura simile al leggendario mostro di Loch Ness

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Nelle profondità glaciali dell’Antartide un gruppo di ricercatori argentini ha rinvenuto i resti del rettile marino più grande mai esistito.

Dopo 18 anni di scavi, un team di archeologi argentini hanno trovato e ricomposto i resti fossili di un dinosauro in Antartide. Dalla descrizione del paleontologo José O’ Gorman, appartenente al Museo argentino di La Plata, la creatura, lunga circa 12 metri, doveva essere molto simile al famoso mostro di Lochness. I risultati della scoperta sono stati pubblicati nella celebre rivista scientifica Cretaceous Research.

La più grande creatura mai scoperta

La misteriosa creatura, la più grande del suo genere sinora rinvenuta, appartiene alla famiglia degli elasmosauridi e si tratta di un aristonecte; sarebbe vissuto alla fine del Cretaceo, poco prima dell’estinzione di massa dei dinosauri. Il professor O’ Gorman ha inoltre rivelato altri interessanti dettagli sulle caratteristiche di questo rettile marino: pesava approssimativamente fra le 10 e le 13 tonnellate. Un peso superiore rispetto agli esemplari trovati sinora, che avevano una massa che si aggirava fra le 5 e le 6 tonnellate. Peculiarità dell’aristonecte rispetto agli altri esemplari appartenenti alla famiglia degli elasmosauridi sono vertebre robuste, un collo un po’ più corto e un cranio molto più sviluppato.

aristonecte

Una predazione particolare

A detta del paleontologo, inoltre, questa creatura marina dalle proporzioni colossali aveva una particolare tecnica di caccia che lo differenziava totalmente dagli altri elasmosauridi. Anziché catturare una preda alla volta, infatti, apriva le enormi fauci per ghermire un gran numero di prede contemporaneamente; una tecnica di alimentazione che ricorda per molti versi quello delle balene, che sfruttano i fanoni che fungono da filtro per cibarsi di piccoli organismi. Tuttavia, apparentemente, non vi sono legami di parentela fra la balena, un mammifero, e l’aristonecte, un rettile: secondo le teorie del paleontologo è come se l’evoluzione avesse ripetuto alcuni schemi di sviluppo che non hanno alcuna correlazione fra loro, in questo caso cetacei e plesiosauri.

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Un parente di Nessie?

Molti hanno associato la creatura marina rinvenuta in Antartide al più celebre mostro di Loch Ness, figura leggendaria che vivrebbe nelle acque del lago omonimo, situato nelle Highlands scozzesi. Gli esperti, però, escludono qualsiasi parentela col famoso “cugino” scozzese, per una serie evidente di prove. È stato evidenziato infatti come il lago Ness abbia un’età di “soli” 10 mila anni, mentre i plesiosauri si estinsero molto prima, oltre 65 milioni di anni fa. Occorre osservare, inoltre, che questi rettili marini non erano dotati di branchie, ma di polmoni; pertanto se Nessie fosse stato davvero un aristonecte, sarebbe dovuto salire spesso in superficie per respirare. Da ciò si può evincere che sarebbe stato molto più facile individuarlo e fotografarlo. Bisogna aggiungere, infine, che nelle acque di Loch Ness non ci sarebbe stato abbastanza cibo per soddisfare il fabbisogno alimentare di un mostro marino di ben 13 tonnellate!

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Il Team di BreakNotizie

 

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