Addio sconti e “scontoni”, da oggi la benzina torna alle stelle

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di LUIGI CORTINOVIS

Addio ‘scontone’, da oggi per i carburanti si torna al prezzo pieno. Sono scadute alle 7 del mattino, infatti, le promozioni estive lanciate da Eni e da altri marchi sugli impianti self service e così si tornerà, per sette giorni su sette, a prezzi che sono tra i piu’ alti d’Europa. La prima a lanciare le riduzioni, nel mese di giugno, era stata proprio l’azienda del Cane a sei zampe, con la campagna ‘Riparti con Eni’, che l’ad Paolo Scaroni definì un ”gesto per le famiglie italiane che vivono un momento di grande difficoltà”. Un po’ presuntuoso, ma tant’è. L’annuncio in un primo momento spiazzò i concorrenti, ma dopo le iniziali incertezze diversi furono i marchi e i gestori indipendenti che, pena l’uscita dal mercato nei fine settimana, decisero di imboccare la stessa strada. E cosi’ l’estate è trascorsa con lunghe file ai distributori durante il weekend, che si sono verificate puntualmente anche in questi ultimi due giorni: tanto che, a Rimini, ieri sono dovuti addirittura intervenire i Carabinieri per regolare il traffico e impedire l’accaparramento con le taniche, per altro proibito dalla legge. Scene da un paese in via di sottosviluppo insomma.

I prezzi ai quali si torna, però, non saranno quelli da cui eravamo partiti a giugno scorso. Nel frattempo è scattato l’ennesimo aumento delle accise (che ha confermato l’Italia come Paese con le tasse sui carburanti più alte d’Europa, ennesimo record negativo sul fronte fiscale) e i listini, in linea con l’andamento delle quotazioni del petrolio che hanno superato i 95 dollari al barile, hanno subito diversi ritocchi al rialzo. Se il 21 giugno, primo giorno d’estate, la benzina si aggirava su 1,8 euro al litro, oggi siamo a circa 1,930 euro al litro, l’ennesimo record appunto. Questo vuol dire che per un pieno di un’auto di media cilindrata si spenderanno da domani (negli impianti serviti) oltre 96 euro, contro i circa 90 di nemmeno tre mesi fa.

I prezzi italiani, insomma, in Europa non temono confronti e le ultime statistiche disponibili sul sito del ministero dello Sviluppo economico, che risalgono al 23 luglio scorso, lo confermano ancora una volta: l’Italia è seconda solo alla Svezia per la benzina e dietro al Paese scandinavo e al Regno Unito per quanto riguarda il gasolio. Anche per questo il ministero, come ha annunciato recentemente il sottosegretario Claudio De Vincenti, pensa da tempo a una sterilizzazione dell’Iva, che porterebbe a un calo dei prezzi, per dare un po’ di respiro alle famiglie. Siamo sempre alla politica dell’annuncio però… Si tratterebbe di un meccanismo piuttosto complesso e di difficile realizzazione. La speranza, almeno per il momento, e’ quindi che abbia ragione la Figisc-Confcommercio, che venerdi’ ha lanciato la propria previsione: i prezzi, la prossima settimana, scenderanno di 1,5 centesimi al litro.